Attilio D’Angela
Memorie della Resistenza Pistoiese
Un piccolo cippo con lapide in marmo posta nello spazio a verde adiacente alla scuola media statale Martin L. King, nella zona nuova della frazione pistoiese di Bottegone, ricorda il sacrificio «(…) di Attilio D’Angela ucciso dai fascisti il 2 maggio 1944».
Attilio D’Angela, nato il 22 gennaio 1922, originario dell’Italia meridionale, abitava a Bottegone in località Castel Capecchi. Quel giorno del maggio 1944 transitava nella zona in bicicletta e, all’intimazione all’alt di una pattuglia della GNR fascista della compagnia di Capostrada, cercava di fuggire, ma, raggiunto da alcuni colpi di fucile, veniva catturato e fucilato in un campo di grano nei pressi di Via Salceto, vicino alla sua abitazione.
Non sembra avesse compiti nella Resistenza, sebbene fosse renitente alla leva “repubblichina” ed amico di numerosi partecipanti all’attività clandestina.
Al milite che lo colpì, come “premio”, fu concesso di sostituire il moschetto aveva in dotazione con un mitra1.
Sempre in paese sulla facciata della chiesa di S. Angelo, a destra della porta centrale, l’1 luglio 1951, a ricordo dei dodici concittadini, militari, caduti nel secondo conflitto mondiale, venne posta una lapide con nomi e foto. Il testo recita: «Col generoso coraggio dei forti offrirono per gli altri la vita. Per loro risplenda la luce immortale del Regno dei Cieli. Si accenda per loro la fiamma della nostra perenne riconoscenza. 1940‑1945». Cinque di questi risultano tra l’altro caduti, tra il 1944 ed il 1945, durante la prigionia in Germania.
Cogliamo l’occasione per notare che nell’area di pertinenza di numerose chiese del territorio comunale pistoiese esistono lapidi recanti i nomi dei parrocchiani caduti nel primo conflitto mondiale, ai quali sono stati aggiunti i nomi dei caduti nella seconda guerra mondiale. È questo, tra gli altri, il caso della chiesa di Chiazzano dove nel 1967 vennero aggiunti i nomi dei caduti dal 1940 al 1945 e di S. Agostino dove troviamo anche il monumento alla medaglia d’oro Giovanni Marini, caduto nel 1936 in Africa Orientale, mentre nello spazio antistante alla chiesa di Germinaia fu eretto intorno al 1960 un cippo recante i nomi dei caduti nella prima guerra mondiale ai quali venne aggiunto il nome di A. Marghelli caduto l’11 marzo 1945.
Carlo Onofrio Gori
Note
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Cit. in: I fatti di Bertocci e Spedaletto del settembre 1944, in: «QF», n. 3 (set./ott. 1999). ↩