Marcello Danesi
Memorie della Resistenza Pistoiese
Il Liceo classico “N. Forteguerri” ha intitolato due aule a due suoi studenti: Manrico Ducceschi e Marcello Danesi.
Si tratta di due storie parallele di giovani nell’Italia del 1943.
L’armistizio dell’8 settembre 1943 e l’occupazione tedesca posero molti giovani di fronte a scelte drammatiche ed in alcuni di loro emersero attitudini e qualità che altrimenti sarebbero forse rimaste per sempre sopite. È questo il caso di Manrico Ducceschi, il famoso Comandante “Pippo”, del quale abbiamo qui già ampiamente scritto.
Anche per Marcello Danesi decisiva è la scelta dell’8 settembre. Aspirante Guardiamarina, tornato dopo varie peripezie a Pistoia si rifiuta di aderire alla Repubblica Sociale della quale, tra l’altro, suoi cugini erano noti esponenti a livello locale, e successivamente, nella zona di Montale, dove era sfollato, diviene animatore di un piccola formazione, la Felciana, che in seguito si collegherà con la Ubaldo Fantacci1.
Viene catturato nella zona dei Pianali il 14 luglio 1944 durante un vasto rastrellamento seguito all’uccisione di due soldati tedeschi nel corso del quale erano già stati fucilati per rappresaglia alla cannicciaia di Pianaccia (detta Villa Rossa), nei pressi di Santomato, nove uomini fra boscaioli montalesi e sfollati. Condotto verso Montale insieme al contadino Dino Nerozzi, viene con lui fucilato nella notte tra il 14 e il 15 luglio vicino al torrente Settola, ai margini del podere Beppaccino, a poche decine di metri dalle prime case del paese. Ha ventidue anni. La motivazione della “Medaglia d’argento al Valor militare alla memoria” della quale fu insignito, così recita: «Giovane Ufficiale animato da elevato sentimento e fervido amor di Patria, essendo rimasto all’atto dell’armistizio in territorio controllato dal nemico, tentava di raggiungere le zone già liberate. Fallito il tentativo si aggregava a banda partigiana con la quale prendeva parte a numerose e rischiose azioni di guerriglia. Catturato dal nemico veniva fucilato, suggellando col supremo sacrificio la lotta intrapresa con tanto eroismo (Territorio nazionale occupato, Settembre 1943 – 15 luglio 1944)»2.
Il suo nome viene ricordato anche in una lapide posta nel 1945 sul muro della suddetta cannicciaia di Pianaccia sulla quale è inciso: «In questa località il 14 luglio 1944 / vennero uccisi da rappresaglia tedesca–fascista / Ferrati Brunetto di anni 42 da Montale / Meoni Alfonso di anni 54 da Montale / Meoni Rutilio di anni 48 da Montale / Dovini Turiddo di anni 46 da Prato / Vaccai Vannino di anni 21 da Pistoia / Danesi Marcello di anni 21 da Pistoia / Cecchi Gino di anni 40 da Agliana / Nerozzi Dino di anni 27 da Agliana / Tonsoni Elio di anni 38 da Agliana / La Sezione del P.C.I. di Montale / nel giorno del suo anniversario / Pose questa memoria / perchè i posteri ricordino / la barbarie tedesca».
Successivamente i genitori di Danesi fecero porre vicino al luogo dell’esecuzione un tabernacolo, la cui lapide ricorda: «Veluti flos cadit succissus aratro / Qui / dove la notte sul 14 luglio 1944 / fu barbaramente ucciso da soldati tedeschi / Marcello Danesi / patriota 22enne / ufficiale della R.Marina Italiana / anelante all’amore e alla gloria / di rompere in aperta ribellione contro gli invasori / su queste stesse zolle / ancora memori del sanguinoso eccidio / e della frettolosa irriverente sepoltura / i desolati genitori / nel dolore e nel rimpianto acerbissimi / vollero che sorgesse questo pio tabernacolo / perché continuando a raccontare / l’orrenda tragedia ai passanti / ne raccolga le preghiere / in suffragio al martire da tutti caramente diletto / e in nome della cristiana fraternità / del pianto di tutte le madri / rinnovi l’esecrazione / contro i fomentatori di guerre e di discordia / …e il mondo non vi vedrà più, ma voi mi vedrete / perché io vivo e voi vivrete…(Vangelo di s. Giovanni)».
Carlo Onofrio Gori
Note
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Cfr. Pasquale Lamberti, Relazione formazione partigiana della “Felciana”, in: R. Risaliti, Antifascismo…, cit., pp. 132–138, Partigiani combattenti. Formazione “Ubaldo Fantacci” – Pistoia, ivi, pp. 228–229. Sui parenti di Marcello Danesi e sugli altri fascisti “repubblichini” pistoiesi raccolti intorno al periodico «Tempo nostro» e poi, nel giugno del 1944, riparati in Valtellina, cfr. C. O. Gori, Gli irriducibili fascisti pistoiesi della Valtellina. Le vicende di Giorgio Pisanò e degli altri fedelissimi del regime, in: «Microstoria», n. 33 (gen./feb. 2004). Vd. anche: Giorgio Pisanò, Io fascista, Milano, Il Saggiatore, 1997; Andrea Rossi, Fascisti toscani nella Repubblica di Salò 1943–1945, Pisa, Biblioteca Franco Serantini, 200. ↩
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I decorati al valore militare… cit., p. 60. Sull’episodio connesso alla fucilazione di Marcello Danesi vd. la già citata testimonianza di M. Lucarelli, in: M. Francini (a cura di), I giorni… cit., pp.199–213. ↩